26 Febbraio 2016, stato indiano del Sikkim, India orientale, alle pendici dell'Himalaya. Nel corso degli scavi archeologici di cui si occupano da più di dieci anni, gli scienziati americani Marc Foster e Mary Grant riportano alla luce uno scrigno d'oro risalente ad un'epoca remota e misteriosa, l'era Yul. Il prezioso reperto cela al suo interno la cronaca di un'avventura antichissima, tanto incredibile quanto indissolubilmente legata al presente. Infatti, tra le immensità sabbiose del Sastri, il deserto che tutto ricopriva, un gruppo di valorosi ha iniziato un viaggio alla ricerca delle chiavi di un antico sapere, i semi della rinascita di un mondo sull'orlo della rovina.
Un lungo viaggio ha inizio
L'era Yul e le sue meraviglie
La Trilogia delle Anime Antiche racconta di una partenza e di un ritorno. E' l'emblema del ciclo vitale che tutti ci accomuna, quello della nascita, della vita e della morte, unito, però, alla speranza che ogni vero ritorno porta con sé. Tutti i personaggi devono affrontare un cambiamento improvviso della loro vita, una crisi che, se non li ucciderà, permetterà almeno loro di mettersi in marcia nel corpo e nella mente, passando dal caldo del deserto al gelo dei picchi, dalla paura al coraggio, dai limiti all'infinito. E' il dramma che ci scuote ma che ci permette di cambiare e di evolvere. I doni inattesi rappresentano il momento della partenza, della rottura delle tradizioni antiche e degli affetti familiari, dell'amicizia imprevista e della colpa meditata. E' un percorso difficile che porterà i protagonisti ad un primo barlume di consapevolezza: del loro corpo, della loro mente e dei loro cuori. Sullo sfondo si agitano due fiamme ardenti e indissolubilmente legate: l'una bianca di luce, l'altra nera come la notte. Sono il Bene e il Male che, mai come ora, appaiono come le lame taglienti di una forbice che ha nel mezzo l'uomo.